giovedì 19 giugno 2014

Arctic cuisine

According to maritime tradition - but unexpected for me at such high latitudes - food on board of the G.O. Sars is excellent.
Meals are prepared with care by skilled kitchen staff and are presented in a pleasant layout.
You can get enjoyable cappuccinos while in sight of Spitsbergen panorama.
I noticed a special attention to providing a balanced diet: there was a constant availability of fresh vegetables and fruit and even of dietary supplements. Moreover, for safety reasons, alcoholic drinks are not allowed on board.
These favorable circumstances are very different from those met by the pioneers of Arctic exploration, as I learned during a visit at “Snowhow” in Tromsø, an exhibition on techniques and equipment used by first Polar explorers.
At the times of Fridtjof Nansen and Roald Amundsen, for instance, fresh food was scarcely available and scurvy (due to vitamin C deficiency) was a common disease.
Amundsen, though, learnt from Sami and Inuit people how to avoid scurvy by eating raw meat and fish or dried Cochlearia officinalis, also known as "Common Scurvygrass".
During my visit at Snowhow, I also collected the recipe for making the biscuits that Amundsen and his fellows ate during their expeditions.
If you want to have a taste of Arctic cuisine, here it is.

Mrs Klausen’s biscuits:

500 g oatmeal
500 g butter
100 g sugar
6 large heaped teaspoons of baking powder
500 ml cold milk
500 g flour

Melt the butter and sugar, blend in the milk, add the oatmeal and let it stand overnight. Mix in the baking powder with a little flour and knead it. The rest of the flour is used for rolling out. Do not roll too thinly: bake the biscuits over a gentle heat. They will become very crisp.
(Credit: Snowhow, Tromsø University Museum)
 
Every day there is fresh fruit also in the Operation Room
(Image: G.Realdon)

Secondo la tradizione marinara – per me inaspettata a queste  latitudini - il cibo a bordo della G.O.Sars è molto buono.
I pasti vengono preparati con cura da un’esperta squadra di cucina e sono presentati in modo gradevole.
Si può anche gustare un dicreto “cappuccino” godendosi la vista di Spitsbergen.
Ho notato la particolare attenzione ad una dieta bilanciata: infatti sono sempre disponibili frutta e verdura crude e persino integratori alimentari. Inoltre, per motivi di sicurezza, a bordo non sono permesse bevande alcoliche.
Questa situazione favorevole è molto diversa da quelle affrontate dai pionieri dell’esplorazione artica, come ho potuto vedere durante una visita allo “Snowhow” di Tromsø, una mostra sulle tecniche e gli equipaggiamenti usati dai primi esploratori polari.
Ai tempi di of Fridtjof Nansen e Roald Amundsen, per esempio, i cibi freschi erano scarsamente disponibili ed era comune lo scorbuto, malattia dovuta a mancanza di vitamina C.
Amundsen, tuttavia, aveva imparato dai Sami e dagli Inuit della Groenlandia come evitare lo scorbuto mangiando carne e pesce crudi oppure Cochlearia officinalis secca, nota come “erba dello scorbuto”.
Durante la mia visita allo Snowhow ho anche trovato la ricetta per preparare i biscotti che Amundsen e i suoi compagni mangiavano durante le loro spedizioni.
Se volete un assaggio della gastronomia artica, ecco come fare:

Biscotti della signora Klausen:

500 g di farina d’avena
500 g di burro
100 g di zucchero
6 cucchiai da tè grandi colmi di lievito in polvere
500 ml di latte freddo
500 g di farina

Far sciogliere il burro con lo zucchero, mescolare con il latte, aggiungere la farina d’avena e lasciar riposare per una note. Aggiugere al miscuglio il lievito in polvere e un po’ di farina e impastare il tutto. Il resto della farina serve per “tirare” la sfoglia. Non fare una sfoglia troppo sottile e cuocere i biscotti in forno a temperature media. Risulteranno molto croccanti.
(ricetta di : Snowhow, Tromsø University Museum)


G.O.Sars: Kitchen staff (Images: G. Realdon)

 



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